Tumore? Il tuo cane può salvarti

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    Il fiuto dei cani potrebbe aiutare a scoprire casi di tumori, una notizia già nota ma arriva una novità da uno studio Made in Italy coordinato dal dottor Gianluigi Taverna dell’istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e realizzato in collaborazione con il centro militare veterinario di Grosseto: oltre al tumore al seno gli amici a quattro zampe sarebbero in grado di fiutare e riconoscere il cancro alla prostata con una precisione superiore al 97%.
    Questo, pubblicato sul Journal of Urology e presentato in occasione del Festival della Scienza di Genova, sarebbe stato sperimentato su due femmine di pastore tenesco, Lilù e Zoe, già cani anti-mina e ora anche “fiuta-tumori”: il loro compito sarebbe praticamente lo stesso, ovvero quello di segnalare attraverso il loro olfatto, se c’è qualcosa che non va. Tuttavia questa volta è stato fatto facendo odorare loro i campioni di urina provenienti da più 900 uomini – tra cui 362 pazienti affetti da cancro protatico e 540 soggetti sani – con dei risultati decisamente positivi: la loro percezione è risultata fino a cinque volte più efficace del classico test del PSA.

    Lo studio ha avuto sviluppi in tutto il mondo, come spiegato dal responsabile della sezione di Patologia prostatica dell’istituto clinico Humanitas, Gianluigi Taverna, da Stati Uniti al Giappone fino a Olanda e Inghilterra, ma l’idea di base nacque più di 30 anni fa dall’intuizione di un medico inglese il quale, spiega lo stesso, al suo tempo “disse che il suo cane aveva scoperto un melanoma alla moglie, pubblicò la notizia e io lo contattai. Da quel momento incominciai a lavorare per capire se l’esperienza del medico inglese poteva essere fantascienza o realtà”.

    Come sottolineato dallo stesso Traversa il tumore alla prostata sarebbe riconoscibile poiché avrebbe un odore particolare, e il prossimo passo “sarà quello di capire quali sono le molecole e cosa annusa il cane” così da riuscire a riprodurre uno strumento che possa affiancarlo, conclude, “per capire quale tipo di metabolismo neoplastico cellulare che determina l’odore particolare”.

    Fonte: Leonardo.it
     
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