10 cose che non sapevi sullo zucchero

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    Lo zucchero è uno degli alimenti più consumati al mondo, che non può mancare nelle nostre case. Eppure ne sappiamo ben poco, alla fine, e alcune curiosità su questo alimento potrete scoprirle in questa nostra classifica.
    È dolce, è bianco, è brillante. Lo usiamo molto, perché lo assumiamo quando mangiamo un dolce, quando beviamo il caffè o mentre facciamo colazione. È lo zucchero, uno degli alimenti di base che non può assolutamente mancare in nessuna casa, un prodotto così fondamentale che sembra quasi non se ne possa fare a meno. Eppure in europa se ne è fatto a meno per tanto tempo, perché da noi è arrivato molto tardi. E ancora oggi ci sono tante cose che la maggior parte di noi non sa a proposito dello zucchero, e noi abbiamo deciso di riunirle in questa lista in cui scoprirete 10 curiosità su uno dei prodotti più consumati al mondo.

    10. Fino al ‘500 lo zucchero era carissimo
    La tecnologia di estrazione dello zucchero dalle piante non è stata inventata in europa, ma in oriente. Per questo, se i Romani nemmeno conoscevano questo alimento, quando alla fine del medioevo iniziarono i commerci con le zone orientali del mondo lo zucchero era carissimo, perché importato da molto lontano. Nonostante questo ha avuto successo, perché era comunque meno costoso del miele, e le piante da cui produrlo potevano essere coltivate, riducendone drasticamente i costi.

    9. Lo zucchero si può estrarre da tutte le piante, ma si prende solo dalle canne e dalle barbabietole
    Tutti abbiamo sentito parlare di canna da zucchero e di barbabietola da zucchero, le due colture tipiche da cui si estrae l’alimento. Eppure lo zucchero è nientemeno che saccarosio, un disaccaride di base che è contenuto in tutti gli organismi vegetali ed animali. Solo che estrarlo da una mela, o da un limone, non è economicamente vantaggioso, insomma la spesa per estrarlo è maggiore del ricavo che si avrebbe a venderlo, per cui si estrae solamente da queste due piante.

    8. Lo zucchero di canna e quello di barbabietola sono uguali
    Se vi chiedessi che differenza c’è dallo zucchero di canna a quello di barbabietola probabilmente direste che uno è bianco e uno è marrone. Falso. Sono tutti e due bianchi, e quando mangiate lo zucchero bianco non sapete se state mangiando quello di canna o di barbabietola perché sono identici. Solo che la canna produce anche molta melassa, che da allo zucchero “grezzo” il colore marrone. La richiesta maggiore del mercato è di zucchero bianco, per cui viene prima raffinato tutto lo zucchero di canna rendendolo bianco, poi ne viene presa una piccola parte a cui viene aggiunta della melassa, per dare un’impressione più naturale. Che è, appunto, un’impressione.

    7. Come fanno le zollette di zucchero a stare insieme?
    Siamo abituati a pensare allo zucchero come una polvere, simile alla sabbia. Tanti granelli. Eppure sappiamo che esistono le zollette di zucchero, che sono quasi cubiche, e che a differenza dello zucchero normale stanno in modo ordinato e composto. Salvo, se le sbricioliamo, ovviamente. Come mai? Il motivo è semplice: lo zucchero viene umidificato, e l’acqua fa da “ponte” per incollare i vari granelli. Poi viene essiccato, ma tra i granelli continuano ad esistere dei legami deboli che li tengono insieme dando la forma alla zolletta. Se noi li rompiamo con la forza delle nostre dita questi vengono meno, e lo zucchero si sbriciola.

    6. Nel diabete manca lo zucchero all’organismo?
    Le informazioni che abbiamo sul diabete spesso sono contrastanti: un diabetico ha voglia di dolce, ad indicare che gli manca lo zucchero, ma alle analisi questo risulta altissimo. Perché il diabete non è una mancanza di zucchero, anzi, nel sangue del diabetico lo zucchero è tantissimo. È che non ha voglia di lavorare: è, per così dire in sciopero. Lo zucchero per svolgere il suo lavoro dovrebbe entrare nelle cellule, non stare nel sangue, e nelle cellule ce lo manda l’insulina. Poiché il diabete è una malattia in cui manca l’insulina nell’organismo, un diabetico può mangiarne quanto vuole ma sarà sempre come se non ne avesse assunto, perché alla fine non svolge il proprio compito.

    5. Che cos’è lo zucchero a velo?
    Che differenza c’è tra lo zucchero normale e lo zucchero a velo? Il sapore è lo stesso, ma quello a velo è più intenso, in base alla nostra esperienza. Questo perché lo zucchero a velo e quello normale sono assolutamente la stessa cosa, con la differenza che quello è velo è tritato in modo molto, molto, molto più fine rispetto a quello che usiamo di solito. Quando lo zucchero viene tritato, si formano dei granelli a dimensioni normali e dei granelli più fini, un po’ come la segatura che si forma quando si sega un pezzo di legno. Sono scarti di lavorazione, di fatto, che però vengono raccolti e venduti come zucchero a velo, più piccolo e per questo dal sapore più intenso di quello normale.

    4. E il caramello?
    Chiunque si diletti un po’ con le preparazioni culinarie sa sicuramente che cosa sia il caramello: è zucchero fuso, che si forma per processi di combustione irreversibili quando viene raggiunta una certa temperatura. Per prima cosa si ottiene il caramello bianco, ad una temperatura di circa 160°, mentre se aumentiamo ancora, a 170°, abbiamo il caramello scuro. Se aumentiamo ancora di più abbiamo quello che potremmo chiamare caramello nero, che di fatto è zucchero bruciato, è amaro ed è immangiabile.

    3. E la melassa, invece, che cos’è?
    La melassa è un altro prodotto che si crea dalla raffinazione dello zucchero, per la precisione viene fuori dalla centrifugazione dello stesso. Il principio è un po’ quello della lavatrice che fa la centrifuga: girando molto velocemente l’acqua, più pesante del tessuto, viene spinta all’esterno, mentre qui è la melassa ad essere spinta fuori. Si ottiene così un liquido viscoso, dolciastro e generalmente impiegato nella produzione dei mangimi per animali, per fornire loro carboidrati e legare insieme i granelli se si tratta di croccantini o pallet.

    2. Anche Napoleone si occupò di zucchero
    Vi sembra possibile che Napoleone, nelle sue mire espansionistiche, si sia occupato anche dello zucchero? In realtà lo zucchero fu un argomento molto importante durante il suo dominio, perché l’Inghilterra che lo commercializzava bloccò le vendite nel 1806, e in Francia non ne rimase. Per questo motivo Napoleone spinse gli agricoltori a coltivare la barbabietola sul territorio francese, per far fronte alla carenza di quegli anni.

    1. Lo zucchero esiste da più di 7000 anni!
    Se, come dicevamo all’inizio, lo zucchero è arrivato da noi molto recentemente, in realtà l’uomo lo conosce da tantissimi anni: ben 7000, perché ci sono fonti storiche che dimostrano come nel 5000 A.C. in Polinesia, e successivamente in Cina, si usasse bollire le canne da zucchero per estrarne un liquido dolciastro che veniva utilizzato come nelle nostre zone era usato il miele, unico surrogato dello zucchero esistente in antichità. La raffinazione come la conosciamo è successiva, ma da tantissimo tempo gli uomini sanno come sfruttare al meglio le risorse offerte dalla natura.

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