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Onicofagia. Dietro questo termine tecnico un po’ oscuro si nasconde uno dei fenomeni più diffusi e conosciuti già dalla tenerissima età: mangiarsi le unghie. Si calcola che almeno 5 italiani su 100 si dedichino a questo passatempo sgradevole e dannoso per la salute.
Di solito si comincia intorno ai 6 anni, ma si può andare avanti fino all’adolescenza e anche oltre. In effetti, il picco si raggiunge tra i 10 e i 18 anni, quando un adolescente su dieci si rosicchia le unghie. Ma c’è chi non riesce a liberarsi del vizio anche più avanti negli anni.
Un vizio difficile da eliminare
E' molto complicato liberarsi di quest'abitudine, pur sapendo benissimo che fa male al corpo (i germi che vivono sotto la superficie dell’unghia finiscono in bocca) e alla mente (lo stress e l’ansia che si pensa di combattere, in realtà aumentano). Eppure i metodi per smettere non mancano. Vediamone alcuni.
Che amaro quello smalto…
In farmacia esistono diversi preparati da stendere sulle unghie: hanno un sapore capace di far passare la voglia anche ai “rosicchiatori” più tenaci. L’unico rischio è che l’impulso a mordersi le unghie induca a non ripetere il trattamento ogni giorno.
Le unghie? Meglio finte
Se siete donne, c’è un rimedio cosmetico che dovreste conoscere bene: le unghie finte. L’alternativa? La ricostruzione estetica.
Caro diario…
Tenere un diario delle cattive abitudini (mangiarsi le unghie compresa), dell’umore quotidiano e dei pensieri che si sono fatti, aiuta a identificare i motivi per cui si innesca un fenomeno negativo. A quel punto, individuata l’origine, si può stabilire una strategia di intervento per eliminare il problema.
Alternative antistress
Mangiarsi le unghie dipende quasi sempre da ansia e stress. E allora, sì a “rimedi” alternativi: basta anche masticare un chewing gum o tormentare una pallina antistress.
Con i farmaci
Esistono medicinali capaci di togliersi il vizio di mangiarsi le unghie? Sì, esistono: fanno parte della categoria degli antidepressivi (come taroxetina, fluoxetina, clomietramina) e sono efficaci.
Ma è bene sapere che certi farmaci servono solo a tappare momentaneamente una falla, non risolvono un problema, lo attenuano o lo sospendono. E c’è il rischio che l'onicofagia si ripresenti o si manifesti sotto forma di un altro disturbo simile.
Di fronte al vizio di mangiarsi le unghie, gli psichiatri invitano il paziente a cercare di individuare il vero motivo alla radice dell'onicofagia, più che di aggirare il problema ricorrendo alle medicine. E molto spesso questo motivo è l’incapacità di gestire la propria aggressività".
staibene.it
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