Con l'argento antibiotici mille volte più efficaci contro i batteri resistenti

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    argento contro batteri

    Secondo i risultati divulgati sulla rivista scientifica Science Translanational Medicine, in relazione agli studi ed esperimenti fatti presso la Boston University, l’argento in forma ionica aumenterebbe fino a mille volte di più la sua efficacia anche contro batteri antibiotico resistenti.
    Il meccanismo con cui l’argento in forma ionica agisce si compone di due fasi.
    Nella prima aumenta la permeabilità della parete dei batteri e del microorganismo che ha provocato l’infezione di modo che molecole di antibiotico, incluse quelle di grandi dimensioni come nel caso della Vancomicina, riescono a passare ed a esercitare la loro funzione.
    Nella seconda gli ioni argento costringono il batterio stesso a produrre grosse dosi di radicali liberi che se raggiungono concentrazioni elevate possono causare la morte del batterio stesso.
    L’unico problema che persiste è che l’argento può essere tossico per l’uomo e vanno quindi studiati dosaggi sicuri per non avere un danno sulla persona.
    Oppure, in alternativa gli studiosi dovranno fare una sforzo più grande per comprendere esattamente il meccanismo e replicarlo con molecole sintetiche.
    Vale forse la pena di ricordare che prima del 1938 l'argento colloidale era considerato uno dei fondamenti del trattamento contro le infezioni e le infiammazioni. Quando furono scoperti gli antibiotici l'uso dell'argento fu abbandonato.
    Era usato nella cura di oltre 650 differenti malattie infettive con un raggio amplissimo di malattie che vanno dalla candida albicans, al colera, alla congiuntivite, alla cistite, e cosi via fino alla impetigine ed all’Herpes Zoster.
    Negli anni 70 Il dott. Carl Moyer, presidente del Washington Department of Surgery, ricevette un finanziamento per trovare un antisettico abbastanza forte ma anche sicuro da usare su ampie parti del corpo, con il risultato di trovare o ritrovare centinaia di possibili utilizzazioni mediche dell’argento colloidale.
    Oggi la NASA, l’ente spaziale americano nei suoi shuttle, cosi come i russi, usa filtri a base d’argento per purificare l’acqua.
    Tutti i batteri, funghi e virus si distruggono dopo essere stati 6 minuti a contatto con l’argento, ed inoltre nessun organismo patogeno sopravvive in presenza anche di minuscole tracce.
    Ed eccoci ai giorni nostri, ad un nuova riscoperta delle capacità antinfiammatorie possedute dall’argento, secondo i ricercatori di Boston.

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