Scoperta la ''particella di Dio''

Il bosone di Higgs esiste, era stato previsto 48 anni fa

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    E’ stata scoperta la ‘’particella di Dio’’, ossia il bosone di Higgs grazie al quale ogni cosa ha una massa. L’esistenza della particella prevista 48 anni fa e’ stata annunciata oggi al Cern di Ginevra.

    I dati sono stati presentati dagli esperimenti Cms, coordinato dall’americano Joseph Incandela, e Atlas, coordinato dall’Italiana Fabiola Gianotti. Entrambi gli esperimenti sono stati condotti nel piu’ grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) e indicano che il bosone di Higgs ha le dimensioni comprese fra 125 e 126 miliardi di elettronvolt (GeV), vale a dire che pesa fra 125 e 126 volte piu’ di un protone, una delle particelle che costituiscono il nucleo di un atomo.

    A 48 anni dalla teoria che lo ha previsto, oggi si puo’ affermare che il bosone di Higgs esiste, anche se resta ancora molto lavoro da fare per definirne l’identita’. Non si sa, infatti, quale sia la sua fisionomia esatta: se sia esattamente la particella descritta dalla teoria di riferimento della fisica contemporanea, chiamata Modello Standard, o se sia qualcosa di diverso. L’ultimo tassello che mancava per completare la teoria considerata il pilastro della fisica e’ anche una porta verso una fisica completamente nuova.

    © Copyright ANSA



    I RICERCATORI: "E' NUOVA PARTICELLA" «Nei nostri dati osserviamo chiaramente i segni di una nuova particella»: dopo tanta prudenza, fughe di notizie e il video finito online per errore, i ricercatori parlano finalmente della particella che stanno inseguendo da decenni e che sono riusciti a catturare. Ricercatori di tutto il mondo erano in coda già dalle prime ore della mattinata, con un anticipo di tre ore, per assicurarsi un posto nel seminario affollatissimo.
    Prima dell'inizio dei lavori un enorme applauso ha accolto l'ingresso del fisico teorico Peter Higgs, che nel 1964 aveva previsto l'esistenza del bosone che dà la massa ad ogni cosa. Higgs non è solo: con lui ci sono gli altri teorici che in modo indipendente avevano previsto l'esistenza della stessa particella: Francois Englert, Gerald Guralnik, C. R. Hagen, Tom Kibble. Manca all'appello solo Robert Brout, morto poco più di un anno fa Il seminario del Cern viene trasmesso in diretta in diversi centri di ricerca in tutto il mondo, primo fra tutti il convegno internazionale di fisica delle particelle in corso a Melbourne.
    In Italia il collegamento principale è con la sede centrale dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) a Roma. L'Infn riveste infatti un ruolo di primo piano nella partecipazione al Cern, con almeno 600 ricercatori, e nelle ricerche sul bosone di Higgs. «Le incredibili prestazioni di Lhc e di Atlas e gli enormi sforzi di un grandissimo numero di persone ci hanno portato a questo risultato entusiasmante», ha detto Fabiola Gianotti, presentando i dati.
    Anche per Joseph Incandela i dati indicano che «c'è una nuova particella. Sappiamo che deve essere un bosone e che si tratta del bosone più pesante mai trovato». Entrambi gli esperimenti sono stati condotti nel più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) ed il margine di errore raggiunto in entrambi gli esperimenti è pari a 5 deviazioni standard, vale a dire che la probabilità che ci sia un errore sono praticamente uguali a zero.
    © Leggo.it



    Che cos'è il bosone di Higgs? Video
     
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