17enne genio formula teorema per risolvere problemi più velocemente del computer

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    A due mesi già parlava, a 14 anni gli è stata offerta una cattedra all’Università di Queensland e a 17 ha scoperto un teorema che permette di calcolare i problemi più velocemente del computer e potrebbe cambiare il futuro della matematica e aiutare a risolvere alcuni dei quesiti più complessi dell'universo. Il Daily Mail ha raccontato la storia dell'autraliano Ivan Zelich, il ragazzo prodigio autore di un teorema che porta il suo cognome e quello dell'americano Xuming Liang, l'altro diciassettenne con il quale ha lavorato insieme.

    È stato Ivan a contattare Xuming la prima volta, dopo aver scoperto su un forum di matematica che si stavano occupando entrambi di uno stesso problema. “Bella la soluzione, ma si potrebbe migliorare”, ha scritto in chat. E unendo le forze hanno raggiunto un risultato sorprendente, riuscendo in soli sei mesi a sviluppare il Teorema Liang Zelich, un calcolo che potrebbe aiutare a comprendere la teoria delle stringhe:“Tra noi c’è un'ottima chimica. Ci scambiamo messaggi utilizzando Facebook. I nostri fusi orari non coincidono, quindi uno di noi rimane sveglio fino a tardi per riuscire a comunicare in tempo reale”.
    Per il diciassettenne dal quoziente intellettivo di 180 adesso la prossima sfida e prendere il diploma superiore. Proprio lui a cui era stato offerto un posto all'Università di Queensland quando aveva solo 14 anni, ma la madre ha insistito affinché il suo ragazzo prodigio completasse il liceo, per trascorre più tempo con i ragazzi della sua età e godere della sua infanzia.
    “Amo la scuola. Mi ha permesso di formarmi come giovane uomo e di sviluppare una forte empatia con le persone”, dice Ivan, che tuttavia percepisce la sua istruzione tra i banchi come un ostacolo: “Non è interessante come lavorare sulle mie teorie. Non ho tempo per conseguire il diploma perché tutte le ricerche e gli studi mi richiedono troppo tempo”.

    Uno studente certamente non semplice da gestire per i professori, che si trovano davanti un alunno più bravo di loro. I talenti di Ivan, poi, non finiscono qui: è stato campione di nuoto e di scacchi, parla sei lingue e ha un diploma da pianista.

    Ma alla domanda se si sente un genio risponde: “Non proprio, credo ci siano delle aree in cui posso ancora migliorare”. Il suo obiettivo adesso è poter un giorno trovare la "teoria del tutto" e comprendere appieno il cervello, per poter migliorare le proprie prestazioni e dare alle persone tutte le risposte che cercano sull’universo.

    Fonte: Huffingtonpost
     
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