[Tema svolto] Gli attentati di Parigi + (Approfondimento e Relazione)

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    ATTENTANTO DI PARIGI: RIASSUNTO E APPROFONDIMENTO PER LA SCUOLA. Cosa è successo a Parigi la notte di venerdì? Cerchiamo di ricostruire insieme gli eventi: dalla cronologia degli attentati, alla rivendicazione dell’Isis passando per i bombardamenti e i gesti di solidarietà. Spunti di riflessioni e notizie da leggere prima di scrivere un tema o un saggio breve.

    COSA E’ SUCCESSO A PARIGI: CRONOLOGIA DEGLI ATTENTATI. La notte di venerdì 13 novembre 2015 Parigi è stata messa a ferro e a fuoco da una serie di attentati compiti dall’Isis, gravi al punto che in molti hanno parlato di un 11 settembre francese. Cerchiamo di ricostruire cosa è successo con esattezza. Ecco come, dove e quando si sono svolti gli attacchi.

    21.20: Stade de France. Fuori dallo stadio, dove si stava svolgendo l’amichevole Francia-Germania, si sono verificate, a partire dalle 21:20, tre esplosioni dovute ad altrettanti attentati suicidi. All’interno gli spettatori non sono stati avvisati subito e, complici i telefoni che non funzionavano, sono rimasti all’oscuro di tutto per molto tempo.

    21.25: X arrondissement. All’incrocio tra rue Bichat e rue Alibert, dove ci sono tra gli altri il bar “Le Carillon” e il ristorante “Petit Cambodge sono state uccise 15 persone mentre altre 10 sono rimaste ferite. L’attacco è avvenuto in strada quando alcuni uomini armati hanno iniziato a sparare da una macchina in corsa.

    21.32: XI arrondissement. All’incrocio tra rue Fontaine e rue Faubourg du Temple, dove c’è il bar “A La Bonne Bière”, sono rimaste uccise 5 persone mentre altre 8 risultano ferite. L’attacco anche questa volta è avvenuto in strada quando un uomo armato a bordo di un auto ha iniziato a sparare.

    21.36: XI arrondissement. La dinamica è ancora la stessa: alcuni uomini armati a bordo di un auto sparano nei pressi di rue de Charonne dove si trova il ristorante “La Belle Equipe”. 19 persone rimangono uccise; 9 i feriti.

    21.40: XI arrondissement. Un altro attentato sucida come quello dello stadio. L’attentatore si fa esplodere nel ristorante “Le Comptoir Voltair” e ferisce gravemente uno dei presenti.

    21.40: Bataclan. Tre attentatori armati entrano nella sala concerti Bataclan dove è in corso un concerto degli Eagles of Death Metal, sono muntiti di cintura esplosiva e sparano sulla folla. In molti scappano da un’uscita di sicurezza, gli altri vengono tenuti in ostaggio o uccisi. L’incubo termina a mezzanotte e venti quando la polizia entra nel locale: due attentatori si fanno esplodere e un terzo viene ucciso dagli agenti.

    ATTENTATO DI PARIGI: LE VITTIME. Gli attacchi hanno scatenato il panico ma la città non si è persa d’animo e, dopo l’iniziale chiusura di alcuni esercizi sabato mattina, pian piano ogni cosa sta tornando alla normalità. Gli abitanti di Parigi, comunque, hanno dimostrato dignità e coraggio scendendo da subito in strada per ricordare le loro vittime e per dimostrare di non essere paralizzate dalla paura. Al momento il bilancio è agghiacciante: si contano 129 morti e 350 feriti, di cui 99 gravi. Tra coloro che hanno perso la vita l’Italia piange in particolar modo Valeria Solesin, una ragazza di soli 28 anni che aveva lavorato come volontaria di Emergency, che si trovava al Bataclan e di cui si erano inizialmente perse le tracce.

    ATTENTATO DI PARIGI: LA RIVENDICAZIONE DELL’ISIS. Chi c’è dietro a questo massacro? Fin dai primi minuti si è subito parlato di terrorismo islamico e, infatti, nel giro di poche ore gli attentati sono stati rivendicati dall’Isis. Stando a quanto diffuso dai media francesi la rivendicazione sarebbe avvenuta tramite un comunicato che ha definito l’attacco “l’inizio della tempesta e un avvertimento”. “La Francia e quelli che seguono la sua voce devono sapere che restano i principali obiettivi dello Stato islamico e che continueranno a sentire l’odore della morte per essersi messi in testa alla crociata, aver osato insultare il nostro profeta, essersi vantati di combattere l’Islam in Francia e aver colpito i musulmani nella terra del califfato con i loro aerei” si legge in uno degli stralci diffusi. Ovviamente adesso in molti temono che si verifichi un attacco contro l’Italia dove a Roma, a partire dell’8 dicembre, avrà luogo il Giubileo.

    ATTENTATI A PARIGI: A CHE PUNTO E’ LA CACCIA AI TERRORISTI. La caccia all’uomo che ha preso piede fin dalla notte di venerdì è arrivata adesso ad un momento cruciale. Le forze dell’ordine francesi stanno infatti cercando Abdeslam Salah, 26 anni, ritenuto uno degli attentatori. L’uomo è sfuggito ad un controllo alla frontiera franco belga e adesso si pensa che potrebbe trovarsi in Italia, in Spagna o in Italia. Al momento, inoltre, sarebbero stati identificati altri quattro attentatori: Ibrahim Abdeslam, fratello di Salah, Omar Ismaïl Mostefai, Ahmad Al Mohammad e Samy Aminour. La polizia è attualmente impegnata in perquisizioni e indagini.

    ATTENTATO DI PARIGI: LA FRANCIA BOMBARDA L’ISIS E COLPISCE RAQQUA. In quella che è ormai una vera e propria guerra, la risposta francese non si è fatta attendere: la Francia, stando a quanto diffuso da molti quotidiani, avrebbe effettuato una serie di bombardamenti a pioggia su Raqqa, la capitale dello Stato Islamico in cui sembra siano stati addestrati proprio i kamikaze responsabili della serie di attentati. Tra i bersagli colpiti ci sarebbero il centro di comando di Daesh, due centri di addestramento, un altro di reclutamento, depositi di munizioni e il polo petrolifero di Dayr az Zor. La missione sarebbe stata portata a termine in coordinamento con le forze USA.

    COSA E’ SUCCESSO A PARIGI: IL RUOLO DEI SOCIAL NETWORK. Fin dai primi attacchi il ruolo dei social network è stato fondamentale: non solo molte segnalazioni sono arrivate proprio via Facebook, che ha tempestivamente attivato la possibilità per chi si trovava a Parigi di taggarsi come “in salvo” per tranquillizzare amici e familiari, ma anche questa volta gli hashtag hanno giocato un ruolo fondamentale. Tra questi ultimi vale la pena di ricordare #Porte Ouverte, attivo nel corso della notte di venerdì e utilizzato dai parigini per prestare soccorso e offrire un rifugio a coloro che ne avevano bisogno. Nei giorni successivi si sono poi diffusi #RechercheParis, per ritrovare gli scomparsi e #notinmyname, attivato dalla comunità musulmana per prendere le distanze dagli attacchi e dal terrorismo in generale.

    ATTENTATI DI PARIGI: LE LUCI DEI MONUMENTI E I GESTI DI SOLIDARIETA’. I gesti simbolici legati all’attacco di Parigi sono ovviamente molti: fiaccolate, riunioni in piazza e hashtag non sono che alcune delle iniziative attivate in tutto il mondo. Tra queste sarà difficile dimenticare la decisione di spegnere la Tour Eiffel già nel corso della serata di venerdì. Il gesto ha ispirato molte atre città, tra cui Roma dove sono rimasti al buio il Colosseo e Fontana di Trevi, che hanno spento per qualche minuto i loro monumenti. Altrove, invece, si è pensato di dare nuova luce ai colori della bandiera francese che hanno illuminato, tra gli altri, la Porta di Brandeburgo a Berlino, lo SkyTree a Tokio e il Burj Khalifa a Dubai.


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