[Racconti Erotici Reali] La specializzanda

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. LightNight
        Top   Dislike
     
    .

    User deleted


    s1131 mp4 0028

    Avevo accompagnato mia nonna all'ospedale, per una visita specialistica.
    Mia nonna era entrata nello studio del dottore mentre io mi ero accomodato
    su una delle sedie di plastica della piccola sala d'aspetto, in quel momento
    deserta. Ne avrei avuto per una buona mezzora e mi ero quindi
    previdentemente munito di giornale.
    Avevo da poco iniziato la lettura quando irruppe nella sala una bella
    ragazza in camice bianco, forse un'infermiera o una giovane dottoressa,
    visibilmente agitata. Teneva fra le mani un barattolino di plastica
    trasparente dal tappo rosso ed un tovagliolino di carta. Dopo essersi
    guardata intorno, forse alla ricerca di nessuno in particolare, puntò
    titubante nella mia direzione.

    "Mi scusi" esordì imbarazzata "potrei chiederle una.... cortesia?"

    "Mi dica" Le risposi sorridendo.

    "Oddio! Non so da dove iniziare. Ho combinato un guaio: per una sbadataggine
    ho danneggiato il campione di liquido seminale sul quale dovevo eseguire uno
    spermiogramma di prova. Vede, sto facendo tirocinio ed il primario ha già un
    giudizio negativo su di me: se scoprisse anche questa....
    Se lei fosse così gentile da donarmi un campione di sperma le sarei molto
    grata. Naturalmente ha la mia parola che mi sbarazzerò del liquido seminale,
    subito dopo la prova, e che il materiale genetico non sarà assolutamen...."

    "Scusi" la interruppi confuso "ma io cosa dovrei fare esattamente?"

    "Be, dovrebbe depositare il suo sperma in questo barattolino.... in modo
    naturale, intendo" disse sorridendo ed indicando la porta della toilette
    alla mia destra.

    "Questa poi!" Dissi imbarazzato a mia volta.

    "La prego" miagolò spalancando gli occhioni verdi e facendo immediatamente
    breccia nel mio cuore ed altrove.

    Senza risponderle, presi titubante dalle sue mani il barattolo e mi avviai
    incerto verso il bagno.

    "Tenga anche la carta" disse rincorrendomi " ....per coprire il barattolo,
    dopo."

    Prima di chiudere la porta mi venne la tentazione di chiederle di darmi una
    mano; ma la ragazza, forse prevedendo la mia proposta, si era tenuta
    pudicamente e prudentemente a distanza.

    "Grazie mille. Non sa da che pasticcio mi toglie." disse mentre mi chiudevo
    dentro.

    Il bagno ero semplice ma pulito ed aveva un forte odore di disinfettante.
    Appoggiai il barattolo aperto sul bordo del lavandino e portai la mano alla
    cerniera dei pantaloni. In quel momento mi resi conto dell'assurdità della
    situazione e di quanto fossi nervoso.

    Il mio pene era piccolo e flaccido come raramente l'avevo visto. Provai ad
    accarezzarlo ed a manipolarlo senza ottenere la minima reazione.

    Allora
    pensai alla ragazza che stava oltre la porta. Immaginai che fosse la sua
    mano ad afferrarlo e ad accarezzarlo dolcemente. A questo pensiero il pene
    divenne un po' barzotto; allora insistetti. Cercai di ricordarmi altri
    particolari di lei: il bel seno, la curva dei fianchi, ben disegnata.
    Purtroppo non ero riuscito a vederle il culo, ma avrei scommesso che fosse
    anche quello notevole. Lo immaginai. Poi immaginai lei impegnata con me in
    varie acrobazie erotiche e presi a masturbarmi con foga. Purtroppo,
    nonostante l'impegno, dopo svariati minuti ero ancora lungi dal venire.

    "Come va?" Sentii domandare attraverso la porta. "Mi spiace farle premura ma
    non ho molto tempo"

    "Ehm, ho qualche difficoltà a trovare l'ispirazione" risposi
    imbarazzatissimo.

    "La prego. Faccia in fretta" mi supplicò.

    Improvvisamente, innervosito, decisi di osare. In fin dei conti ero io a
    fare un favore a lei. Se proprio voleva il suo campione di sperma doveva
    guadagnarselo.

    Riposi velocemente l'arnese nelle mutande ed aprii la porta.
    Il sorriso della ragazza mutò subito in una smorfia di delusione e
    preoccupazione quando vide che non avevo in mano il barattolo.

    "Senta" Le dissi senza darle il tempo di parlare "con tutta la buona
    volontà, io ci ho provato, ma LUI oggi non vuole collaborare. Forse se lei
    provasse a convincerlo...." conclusi sorridendo.

    Di fronte al suo palese imbarazzo ed alla sua indecisione, presi l'
    iniziativa e, afferratola per un braccio, la trascinai dentro la toilette
    prima che avesse il tempo di reagire; poi richiusi la porta.

    "Va bene" mi disse nervosissima "Ma facciamo in fretta".

    Senza farmelo dire due volte, mi riabbassai nuovamente la cerniera. Il cazzo
    nel frattempo si era quasi del tutto ammosciato, ma il solo trovarmi esposto
    di fronte all'impaccio di lei bastò per ottenere una rapida e potente
    erezione.

    "Forse c'è qualche speranza" dissi orgoglioso del risultato.

    Vincendo le ultime remore, la ragazza afferrò con una mano il mio pene ed
    iniziò un delicatissimo andirivieni, quasi avesse per le mani una preziosa
    provetta di vetro che non volesse rompere.
    Il contatto con la sue dita fu celestiale e non seppi trattenere un profondo
    sospiro di piacere e soddisfazione. Le afferrai la mano e la serrai
    fortemente attorno alla mia asta; quindi le imposi un ritmo più forzato:

    "Se no finiamo domani!" Dissi sorridendo, per giustificarmi.

    A questo punto avrei anche potuto venire in fretta. Però ero deciso a
    gustarmi al meglio la situazione.

    Finsi di perdere il controllo e le appoggiai una mano sul seno.

    "Si, così! Forse ci siamo!" dissi in fretta per giustificare il mio gesto,
    ma cominciando contemporaneamente a palparla attraverso il camice con
    decisione.

    La ragazza, visibilmente contrariata, fece una smorfia di disapprovazione,
    ma allettata dalla prospettiva di ottenere il tanto desiderato sperma, mi
    lasciò fare.

    Ne approfittai per impastarle il seno con entrambe le mani.
    Inequivocabilmente si stava eccitando anche lei. Allora, fattomi più audace,
    le infilai una mano nella scollatura del camice e della sottostante
    camicetta. Per non rischiare di vedersi rompere l'ultimo bottone, la ragazza
    lasciò momentaneamente la presa del mio uccello e si sbottonò un poco per
    facilitarmi l'operazione. Era arrossita violentemente. Raggiunsi in fretta
    una coppa del reggiseno, mi ci infilai con le dita e presi a giocare con un
    capezzolo. Poi fu la volta dell'altro. Poi presi l'intera mammella nella
    mano.
    La ragazza si lasciò scappare un mugolio di piacere. Allora cercai subito le
    sue labbra.

    Mi cedette immediatamente. Irruppi nella sua bocca con la lingua per
    aggrovigliarla alla sua.
    Lei mi gettò il braccio libero al collo, continuando a baciarmi con
    passione.

    Mi staccai per un attimo e la osservai esultante.

    "Ma che bel pomeriggio!" dissi euforico "Chi l'avrebbe mai immaginato!"

    "Ehm, se però adesso volessi venire" replicò lei, che nel frattempo non
    aveva mai interrotto il suo piacevole massaggio.

    Mi venne una nuova, malsana idea. Mi feci improvvisamente serio: le posi una
    mano sulla nuca e spinsi delicatamente la sua testa verso il basso,
    invitandola a piegarsi, in modo inequivocabile.
    La ragazza, perplessa, alzò gli occhi verso di me, cercando inutilmente le
    parole che non riusciva a trovare per opporsi. Infine, rassegnata, si
    inginocchio e appoggiò delicatamente le labbra sul mio glande. Gemetti di
    piacere. Tenevo ancora la mia mano appoggiata sulla sua nuca e ne
    approfittai subito per spingerla, deciso, verso di me. Contemporaneamente
    spinsi anche col bacino: mezza asta le entrò in bocca.
    Lei non era certo alle prime armi perché serrò immediatamente le labbra ad
    anello su di me ed iniziò un andirivieni con la testa, succhiando forte.

    Capii subito che non sarei riuscito a resistere a lungo. Al momento avrei
    voluto - e forse potuto - ottenere anche di più, ma la ragazza si era
    certamente meritata il suo campione di sperma e negarglielo ancora sarebbe
    stata una cattiveria troppo grossa. Per un attimo però ebbi la visione di
    lei piegata sul lavandino: fui quasi tentato di realizzare quanto
    immaginato. Il pensiero comunque bastò - unito all'ottimo lavoro che lei
    stava eseguendo - per farmi raggiungere improvvisamente l'orgasmo:

    "VENGO" Esclamai ricordandomi improvvisamente della finalità di quel
    rapporto.

    La ragazza si staccò subito da me, cercò ed afferrò velocemente il barattolo
    che per fortuna era scoperto, sul bordo del lavandino, e lo posizionò rapida
    attorno al mio glande giusto in tempo per ricevere, tipo guantone da
    baseball, il primo, potente schizzo di sperma, cui fece seguito solo un
    secondo, molto meno violento. Il resto del seme sgorgò invece placido ed io
    rimasi un po' deluso di non essere riuscito a versarne almeno un poco fuori
    dal barattolo.
    Quando ebbi finito di eiaculare, guardai altrettanto deluso il liquido nel
    barattolino: non sapevo se fosse poco o tanto, se avevo fatto bella figura
    oppure no. Inoltre, il liquido seminale, che ora colava disgustoso dalle
    pareti che aveva lordato, non era certo bello a vedersi: un po' trasparente
    e un po' bianco sporco, quasi giallastro.

    Il mio imbarazzo però passò subito quando vidi il volto raggiante di lei.
    Dopo aver raccolto anche l'ultima goccia, tappò rapidamente il barattolo e l
    'avvolse nel fazzoletto di carta.

    "Ottimo!" Esclamò soddisfatta "Non so come ringraziarti".

    "Credo che tu l'abbia già fatto!" Le risposi scontato ma sincero.

    La ragazza non aspettò neppure che mi fossi ricomposto ed aprì veloce la
    porta. Poi si fermò sulla soglia e mi guardò riconoscente.

    "Se ti servissero altri campioni...." dissi io per rompere l'imbarazzo.

    "Io mi chiamo Sara.... lavorerò qui ancora per un mese.." Disse sorridendomi
    prima di richiudere la porta.

    "Sara...." ripetei a bassa voce per fissarlo nella mia memoria..
     
    .
0 replies since 29/9/2014, 11:59   5669 views
  Share  
.