Replying to [Tema Svolto] Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti (Esame Maturità 2011)

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  1. Posted 11/2/2015, 11:46
    Altro tema:


    “Disposti a tutto per 15 minuti di celebrità

    La famosa frase di Andy Warhol “nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti” si sta rivelando molto realistica. Basti pensare alla sempre maggiore diffusione di mezzi di comunicazione, dai canali tv ai social network, e al successo planetario dei reality televisivi. Per non parlare di un fatto avvenuto qualche settimana fa: due coniugi americani, Tareq e Michaele Salahi, sono riusciti a infiltrarsi, senza invito, a una cena alla Casa Bianca dove si sono fatti fotografare accanto al vicepresidente Joe Biden e ad altri personaggi famosi.

    Addirittura, Michaele ha stretto la mano al presidente Obama. A quanto pare la coppia, lui figlio di viticoltori, lei proprietaria di 300 paia di scarpe (lo ha dichiarato in un’intervista), aspira a partecipare al reality Vere casalinghe di Washington, D.C. In un mondo mediatico che si sta mordendo la coda, ormai non si distingue più la realtà dalla finzione: i Salahi sono diventati famosi perché sono stati fotografati vicino a persone famose. Perché hanno offerto sui media uno spaccato della loro vita, anche se quasi fittizio. In realtà – se si può ancora parlare di realtà – i Salahi sono indebitati fino al collo. Della loro casa si sono impossessate le banche e i genitori di lui vogliono vendere le loro vigne per pagare i debiti del figlio e di sua moglie, quasi un milione di dollari. L’immagine di coppia ricca è solo apparenza. Quarant’anni fa, lo storico americano Daniel Boorstin scrisse un libro dedicato a una categoria allora emergente, le celebrità: A celebrity is a person known for his well-knownness (Le celebrità sono persone famose per il fatto di essere famose).

    Un altro esempio del meccanismo, per certi versi perverso, alla base del successo è quello del campione di golf Tiger Woods. L’episodio in sé è banale: un atleta tra i più ricchi e dotati del mondo, tradisce la moglie. Fatto che, normalmente, non meriterebbe commenti. Dopo il “fattaccio”, però, sono saltate fuori diverse donne pronte a farsi intervistare per parlare dei loro rapporti extraconiugali con Tiger. Naturalmente, non c’è posto per il pudore in un mondo costruito attorno all’importanza di apparire. Quelle che in altri tempi sarebbero state definite “donne poco per bene”, invece di vergognarsi si sono vantate per avere i loro quindici minuti di celebrità.

    La vanità umana è sempre esistita. Anche gli antichi desideravano gloria e fama. Si dice che Giulio Cesare abbia pianto rendendosi conto che, alla stessa età di Alessandro Magno, non aveva fatto quanto il condottiere macedone. Però Cesare ambiva al successo per i suoi meriti. «L’eroe diventa famoso», ha scritto Boorstin «per ciò che ha fatto, mentre la celebrità è nota per l’immagine che dà di sé».

    Anche l’Italia non è immune dalla voglia di celebrità. Pensiamo al caso di Noemi Letizia. Non solo è diventata famosa lei, ma hanno avuto i loro quindici minuti di gloria anche i suoi fidanzati, quello vero e quello finto, “arruolato” per distrarre l’attenzione dalla festa dei 18 anni della ragazza alla quale è intervenuto il Presidente del Consiglio. I nuovi mezzi di comunicazione, per esempio le fotocamere dei cellulari, offrono sempre più opportunità di finire sotto i riflettori, volutamente o no. Pensiamo al caso dell’ex governatore del Lazio Piero Marazzo: un video realizzato con un telefonino ha reso pubblico ciò che fino al giorno prima era privato, portando alla luce il mondo oscuro delle trans di Roma e dei loro frequentatori. Nel frattempo, che cosa succede dei problemi del mondo “reale?” Sta crescendo l’economia italiana? Si farà la riforma sanitaria negli Stati Uniti? Sembrano domande antiquate, di un altro secolo”.



    Fossi stato candidato, avrei osato. Oggi i quindici minuti di notorietà sono tutti per Luigi Bisignani. E’ proprio vero: il futuro non è più quello di una volta.
  2. Posted 22/6/2011, 08:37
    Bel tema ;)
    Sarà molto utile :D
  3. Posted 22/6/2011, 08:24

    "Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti": partendo da questa frase di Andy Warhol si chiede ai candidati di analizzare il valore assegnato alla fama effimera nella società odierna.

    Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti..o molto di più?


    Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti. Cosi diceva Andy Warhol ormai tanti anni fa!

    Ma anche Andy Warhol si sbagliava ogni tanto. Il sistema mediatico oggi tende a sostituire i personaggi dello spettacolo con la gente comune trasformandola proprio in fenomeni pubblici e alzando notevolmente la media di quei famosi quindici minuti, basta partecipare ad un quiz, o a più quiz, ad un reality show ed ecco che l’esposizione aumenta in maniera sconsiderata portando il tutto ad un livello di saturazione.

    In un certo senso si utilizza proprio lo stesso schema messo in atto da Warhol, si prende in questo caso qualcuno(e non qualcosa)di comune e si trasforma in qualcun’ altro, una creatura simile a quella di frankenstein, che non ha più nulla di ciò che era in origine, la genuinità della persona è spazzata via una volta inglobata.

    Nel presente ognuno può essere famoso fino a cento giorni, l’importante è che non sia più se stesso ma ciò che gli viene chiesto di essere, si crea cosi a mio avviso il mito della persona comune che trionfa ma che comune non è più nel momento in cui viene proposta al pubblico, un mito per altro usa e getta come i barattoli della zuppa di fagioli.

    Forse quindici minuti di notorietà senza esprimere particolari capacità sono più che sufficienti, e se lo diceva Andy Warhol, uno che ha creato la maggior parte del suo successo sfruttando il consumismo e prendendosi gioco dei suoi modelli forse qualcosa di sensato ce!

    Ma questa resta sempre una mia contestabile opinione basata forse sulla ormai sempre più insofferente avversione per il reality show che oggi tempestano la televisione.

    L’unico potere era quello del telecomando, ovvero la possibilità di cambiare quando qualcosa non ci piace, ma cosa succede quando la tv diventa una matrioska?quando cambiando canale cambia la forma ma non la sostanza?

    L’unica è spegnere e uscire a prendere una boccata d’aria fresca, per quanto anche quella ormai non è più ciò che sembra!



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